Quanto è importante il trattamento precoce per la cura del tumore alla prostata?
Quanto è importante il trattamento precoce per la cura del tumore alla prostata? La risposta è tanto o poco o niente. Si parla molto di prevenzione. Quando ti arriva un paziente che ha magari un tumore molto iniziale, tu gli dici “non facciamo niente”, facciamo quella che noi chiamiamo sorveglianza attiva, ti dice “ma come, tutti dicono di fare prevenzione… lo abbiamo trovato [il tumore], è piccolo, lei mi dice lo lasciamo lì?”. Ecco, questa è la mentalità, queste sono le cose da correggere. Ci può essere un tumore in cui la prevenzione oncologica ti porta ad una terapia precoce, ma fatta in termini molto molto rapidi – parliamo di tumori molto aggressivi -, e altri invece tumori cui l'abbiamo scoperto [il tumore], l'abbiamo trovato, lo seguiamo, lo controlliamo, quindi non è importante un trattamento precoce, è importante eventualmente una diagnosi precoce. Ecco, bisogna distingue perché nella prostata abbiamo fondamentalmente tre tipi di tumori: quelli a basso rischio, quelli a rischio intermedio e quelli ad alto rischio. Quelli a basso rischio potrebbero rientrare nella maggior parte dei casi in un programma di sorveglianza attiva. Cosa vuol dire sorveglianza attiva? Vuol dire seguirlo fare dei mappaggi bioptici annuali e vuol dire anche non fare una terapia immediata, ma farla quando serve. Questi sono tumori in cui la terapia fatta potrebbe essere più dannosa, portare a più sequele rispetto al tumore stesso o all'evoluzione del tumore stesso. Per contro - e questa è l'altra parte della domanda - ci sono dei tumori che sono molto aggressivi, in cui un trattamento multimodale iniziale può salvarti la vita.
Oltre al PSA, vengono utilizzati nuovi marcatori nell’osservazione del tumore alla prostata, ma non sono ancora considerati attendibili e performanti.
La diagnosi di tumore prostatico è stata agevolata dal dosaggio di un marcatore, il PSA, il cui utilizzo per fini diagnostici è piuttosto controverso.
In numerose realtà italiane esiste oggi un team multidisciplinare dedicato alla gestione del carcinoma della prostata. Si tratta di un gruppo di figure professionali diverse, tra cui urologo, oncologo, radioterapista, ma anche internista, radiologo, anatomopatologo...